Rete Laica Bologna

Biotestamento. Un anno è passato e il registro non c’è | J ottobre 2010

BIOTESTAMENTO.
UN ANNO E’ PASSATO
E IL REGISTRO NON C’E’

Sintesi dell’intervento di Maurizio Cecconi,
portavoce della Rete Laica Bologna, durante il presidio
“Registro vivente dei testamenti biologici” [foto | video].

(Scarica il testo)

Un anno fa, l’8 ottobre 2009, Rete Laica Bologna depositò in Comune e presentò alla città la sua delibera d’iniziativa popolare per l’istituzione del registro dei testamenti biologici. Seguirono quattro mesi di dibattito animato, fuori e dentro le istituzioni, dimostrando così che la questione non poteva essere ulteriormente rimandata. Il 25 gennaio 2010, il Consiglio Comunale deliberò l’approvazione del registro. Fu un giorno di festa, perché vinse il coraggio civile e laico di Bologna.

A quel felice momento non fece seguito la possibilità concreta, per tutti e per tutte, di poter depositare le proprie volontà testamentarie in materia di trattamenti sanitari. Questo perché nel frattempo il sindaco Delbono si dimise, fu nominato il Commissario ed iniziò un indecoroso balletto di dichiarazioni. Prima Anna Maria Cancellieri disse che “ci sono questioni più importanti, quali le buche nelle strade” (come se le buche nelle strade, che esistano da sempre, impedissero lo svolgersi delle attività dell’Amministrazione), poi, dopo alcune proteste, che “no, lo facciamo”. Poi non disse più nulla. Vezzeggiata dai partiti di destra e di sinistra, si chiuse nel Palazzo e non rese operativo quanto fu sottoscritto da 2540 cittadini e approvato da una larghissima maggioranza del Consiglio Comunale.

Più volte abbiamo richiesto un incontro al Commissario, per poterle spiegare che manca un solo passaggio tecnico, il regolamento attuativo, perché il registro diventi realtà. Non ci ha mai ricevuto.

Abbiamo maturato la convinzione che non sia un caso che il Commissario sia stato nominato dal Governo Berlusconi, ferocemente contrario al principio di autodeterminazione degli individui e attentissimo ai voleri del Vaticano. In assenza del regolamento attuativo, una decisione politica già deliberata è impedita dall’assenza di uno strumento tecnico. Crediamo si voglia, in questa maniera, surrettiziamente impedire l’esercizio di un diritto riconosciuto dal massimo organo rappresentativo della nostra città. In altre parole, il Commissario si fa interprete dei desiderata, incostituzionali, della destra.

Oggi 8 ottobre 2010, a 365 giorni dalla presentazione della nostra delibera, 30 persone si sono trovate nel cortile di Palazzo d’Accursio per “dare la sveglia al Commissario”. Cancellieri passava di lì, l’abbiamo salutata e invitata ad assistere al registro vivente dei testamenti biologici. Con la manina alzata, ci ha salutato ed è filata via dal Comune. Quando si dice: la sintesi di una posizione politica.

Per nulla scoraggiati e fieri di trovarci in quella che dovrebbe la sede simbolica di tutti i diritti e di tutti i cittadini, abbiamo a turno letto il nostro testamento biologico, ad alta voce, per rimarcare l’assenza del registro pubblico. Atei, agnostici, credenti di diverse confessioni religiose, uniti nel richiedere che sia rispettata la volontà dei bolognesi.

E’ stata una bella manifestazione, a tratti anche commuovente, perché l’argomento – “cosa desidero per gli ultimi istanti della mia vita” – è inevitabilmente denso di decisioni personali e intime. Quelle decisioni che il Commissario c’impedisce di registrare e far sì che assumano la dignità di un vincolo per i nostri affetti e per i nostri familiari.

Al Partito Democratico, che in questi giorni, durante una direzione provinciale ha visto aprirsi un fronte interno che vorrebbe rimettere in discussione quanto già deliberato, diciamo: fate le vostre riunioni riservate, fatele subito e decidete in fretta. Ma attenti: aprire oggi un dibattito, dopo che se n’è già tenuto uno molto animato nemmeno un anno fa, significherebbe dare il destro a chi non vuole il registro dei testamenti biologici. Sarebbe un clamoroso autogol, imperdonabile.

Rete Laica Bologna vi chiede, pubblicamente e accoratamente, di prendere una posizione decisa e univoca e di sostenere insieme a noi la richiesta al Commissario Cancellieri di rendere immediatamente operativo il registro.

Perché posticipare non è governare.

Bologna ha già atteso più del dovuto.

08 Ottobre 2010,
Maurizio Cecconi,
portavoce Rete Laica Bologna.

Registro vivente dei testamenti biologici

Maurizio Cecconi

Registro vivente dei testamenti biologici

Registro vivente dei testamenti biologici


1 commento »

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