LAICITA’ E FINE VITA
I DIRITTI NEGATI
Festa dell’Unità del Pratello
Domenica 4 Luglio 2010, Ore 18.00
Piazza San Rocco – Bologna
[Invita amici e amiche su Facebook]
Intervengono
Mario Serantoni
Chiesa Metodista di Bologna
Maurizio Cecconi
Portavoce Rete Laica Bologna
Sergio Lo Giudice
Ex Capogruppo PD al Comune di Bologna
Eleonora Porcu
Responsabile Centro di Infertilità
Procreazione Medicalmente Assistita
Policlinico Universitario S. Orsola / Malpighi
Introduce
Daniela Vannini
Consigliera PD alla Provincia di Bologna
La Regione Emilia-Romagna ha pubblicato i dati, a cura dell’ufficio statistico, relativi ai matrimoni nel 2008.
Dall’indagine emerge che i matrimoni civili superano quelli religiosi e crescono le coppie di fatto.
Famiglia e società
(dati dei matrimoni aggiornati al 2008)
Statistica Emilia-Romagna, 15.06.2010Continua ad aumentare l’età media al 1° matrimonio: nel 2008 in Emilia-Romagna le nubili, mediamente, si sono sposate a 31,1 anni e i celibi a 34,6 anni, mentre nel 2000 convolavano a nozze rispettivamente a 29,4 e a 32 anni. L’età media al 1° matrimonio in Italia rimane in crescita dagli anni ’70 in cui si trova il minimo storico degli ultimi 50 anni: le nubili si sposavano in media a 24 anni e i celibi a 27 anni.
Sono in crescita anche le percentuali dei matrimoni successivi al primo (per vedovanza, per divorzio o per annullamento), del 12,1% per i maschi e del 12,8% per le femmine. Si nota un cambio di tendenza rispetto agli anni scorsi: la percentuale di donne che si risposano è più alta rispetto a quella degli uomini.
Sono in forte calo invece i matrimoni religiosi, a fronte di un consistente aumento dei matrimoni civili che, nel 2008 sono in Emilia-Romagna il 52,4% dei matrimoni, mentre nel 2000 erano il 24,7%. In Emilia-Romagna la scelta del matrimonio religioso (con 7.087 celebrazioni) viene quindi, da quest’anno, superata da quella del matrimonio civile (7.805).
Analizzando più nel dettaglio le distribuzioni dei matrimoni emiliano-romagnoli per tipo di rito, osserviamo che il rito civile è leggermente più utilizzato dalle coppie più giovani (entrambi i coniugi con meno di 25 anni) e soprattutto da quelle più mature. Le spose oltre i 35 anni, infatti, scelgono matrimoni civili (che sono poco meno di 3 ogni 4 matrimoni) e così accade anche per gli sposi oltre i 40 anni, per i quali il rapporto diventa di quasi 4 matrimoni civili contro uno religioso. I matrimoni religiosi superano quelli civili solo nelle età tra i 25 e i 35 anni delle spose e tra i 25 e i 39 anni degli sposi (in cui, peraltro, si concentrano quasi la metà di tutte le cerimonie) con un rapporto di circa due matrimoni religiosi per uno civile.
In Emilia-Romagna inoltre un matrimonio su cinque (20,8%) c’è almeno uno straniero.
Dai dati riferibili all’Italia, possiamo notare che i matrimoni civili sono molto più frequenti (86,6%) quando la coppia è composta da almeno uno straniero, mentre quando entrambi gli sposi sono italiani solo il 28% dei matrimoni è civile. Tra i matrimoni civili poco più di 1 su 3 è con almeno uno straniero mentre per quanto riguarda le celebrazioni con rito religioso, solo il 3% interessa uno straniero. Nei matrimoni tra italiani, si predilige il rito religioso soprattutto alle prime nozze (80% dei casi), mentre nel caso di matrimoni successivi al primo prevale il rito civile (89,7%). I nati in Emilia-Romagna tendono a sposarsi per circa il 64% dei casi (se uomini) con altre persone nate nella stessa regione (per le donne si passa al 70%) e per circa il 24% con persone nate in altre regioni italiane. Il 5 % dei matrimoni di donne nate nella nostra regione sono invece con stranieri, mentre ben l’11,9 % degli uomini emiliano-romagnoli convolano a nozze con donne straniere.
In occasione del Napoli Pride 2010, sabato 26 Giugno, dalle ore 10.00, presso la Fondazione SUD (Corso Umberto I, 35 – 3° piano) (vedi mappa) si riunirà il Comitato “Sì, lo voglio!”, nato in seguito alla campagna di “Affermazione Civile” per raggiungere l’obiettivo del matrimonio civile per le coppie gay.
Rete Laica Bologna aderisce al Comitato “Sì, lo voglio!”. Anche la Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni e la Consulta Romana per la Laicità delle Istituzioni hanno aderito.
Il seminario è aperto a tutti e tutte e sono stati invitati a relazionare importanti giuristi.
Partecipate e passate parola.
Segnaliamo la recensione del libro “RU486. Non tutte le streghe sono state bruciate” di Carlo Flamigni e di Corrado Melega, presentato dalla Rete Laica Bologna.
La nostra richiesta di scuse da parte del Cardinal Caffarra alle famiglie delle bambine vittime di abusi sessuali da parte di don Andrea Agostini è stata riportata da La Repubblica, da L’Unità e da Blitz Quotidiano.
Comunicato stampa, 16 Giugno 2010
(Scarica e diffondi)
(L’EX DON) ANDREA AGOSTINI E LE
ADOZIONI INTERNAZIONALI A DISTANZA
Rete Laica Bologna presenta la testimonianza di una famiglia
che affidava una quota annuale a don Andrea Agostini
per l’adozione internazionale a distanza di un bambino.
A seguire, le domande che pone la Rete Laica.
G.P. e sua moglie hanno conosciuto don Andrea Agostini nel 1992, a Monterenzio, dove era parroco, in occasione di una festa organizzata dalla Chiesa locale, nell’ambito della quale si raccoglievano fondi per i bambini brasiliani in difficoltà e si reclutavano famiglie interessate alle adozioni a distanza. Successivamente don Andrea Agostini è stato trasferito a Castel San Pietro e a Gallo Ferrarese, senza che questi trasferimenti comportassero l’interruzione dei suoi rapporti con le famiglie affidatarie.
Data la disponibilità di G.P. ad attivare un’adozione a distanza, don Andrea Agostini propose l’affidamento di bambini orfani e non, seguiti dal “Fundo Cristão para Crianças”, un’importante e autorevole istituzione brasiliana, dedita all’assistenza dei bambini bisognosi, con sedi a Belo Horizonte, Fortaleza, Rio de Janeiro e molte altre. Il “Fundo Cristão para Crianças” [link: 1 | 2] non ha sedi di rappresentanza diretta in Italia e si appoggia alla rete internazionale di “ChildFund”.
Don Andrea Agostini riscuoteva una quota dalla famiglia di G.P.; quota di 500.000 vecchie lire, poi diventate 240 euro, che G.P. ha sempre arrotondato a 250. Don Andrea Agostini organizzava attività per raccogliere fondi, per dare aiuto ad altri bambini 6/7, a nome dei residenti di Monterenzio; quindi l’equivalente di altre 6/7 quote. Inoltre altre 15/20 famiglie – che a conoscenza di G.P. in 2/3 anni hanno superato le 30 unità – hanno versato la quota annuale per ogni adozione a distanza.
Moltiplicando la quota annuale di ogni singola adozione per il numero delle famiglie che aderirono con spirito di solidarietà alla proposta di don Andrea Agostini e aggiungendo la somma raccolta dalle collette dei cittadini residenti a Monterenzio, s’ottiene la considerevole (e per difetto) cifra di 15.000.000 di lire o di 7.200 euro all’anno.
Don Agostini si faceva versare i soldi direttamente sul suo conto corrente e sosteneva di consegnarli personalmente al “Fundo Cristão para Crianças”. Per versarli, spiegò allo stesso G.P. che li consegnava di persona, approffitando del suo viaggio in Brasile che abitualmente compiva ogni anno, dopo le festività natalizie, soggiornando in Sudamerica per circa un mese.
Da un’indagine della Rete Laica Bologna è emerso che solo un’altra piccola associazione in Italia ha versato dei soldi al “Fundo Cristão para Crianças”. Si chiama “Trentino Insieme” ed è una’associazione senza scopo di lucro che, nel 2005, ha organizzato un’operazione meritoria di assistenza medica in Brasile. “Trentino Insieme” ha diffuso i dati relativi alla quota da versare al “Fundo Cristão para Crianças” per un’adozione internazionale a distanza. La quota era di 185 euro all’anno, più 4 euro per il bonifico bancario. Con quella somma si garantisce al bambino l’alimentazione, il servizio medico di base, l’oculista (occhiali compresi), il servizio ginecologico per le adolescenti, il pediatra, lo psicologo, il nutrizionista, l’istruzione (alfabetizzazione prima della scuola d’obbligo), l’assistenza sanitaria (filtri per l’acqua e costruzione del bagno) e l’edificazione di pozzi per l’acqua potabile.
La differenza tra quanto dichiarato da “Trentino Insieme” e quanto riscosso da ogni famiglia da don Andrea Agostini è significativa. Se sottraiamo da 240 euro (somma riscossa da ogni famiglia da don Agostini) i 185 euro della quota dichiarata da “Trentino Insieme”, otteniamo un surplus di 55 euro a quota, che moltiplicato per le 30 famiglie (numero che assumiamo ragionando per difetto) raggiunte dall’ex parroco dà il risultato di 1.650 euro in eccedenza. Più o meno quanto costava il viaggio in Brasile che don Agostini effettuava ogni anno “per consegnare il denaro” al “Fundo Cristão para Crianças”.
(altro…)
Grazie a Radio Radicale, potete ascoltare l’audio dell’incontro sulla pillola abortiva RU486. Sono intervenuti Flamigni, Melega, Mimuz, Mischiatti, Tomassone, Betty, Zanotti, Attianese, Tartarini.
Qui invece ci sono alcune foto della conferenza/dibattito organizzata dalla Rete Laica Bologna, in collaborazione con Orlando – Associazione di donne.
Download [50 MB]
COMUNE DI CASTENASO
Segreteria Generale
Prot. N. 9945/II.03
Castenaso, 11 Giugno 2010
IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE
Visti: l’art. 39 c. 3, l’art. 50 c.2, l’art. 40 c.1, l’art. 41 e l’art. 46 c.2 del d. lgs. 267/2000, lo Statuto Comunale ed il vigente regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale
CONVOCA
Ai sensi dell’art. 37 del vigente regolamento la seduta “aperta” del Consiglio Comunale che avrà luogo in data:
17 GIUGNO 2010 ALLE ORE 21:00
Presso la Sala Consiliare – Piazza Bassi n. 1, con il seguente Ordine del Giorno:
– Testamento Biologico
Saranno presenti:
Fulvio De Nigris – Associazione Amici di Luca,
Corrado Melega – Presidente Commissione Regionale per il percorso nascita,
Paolo Foschini – Avvocato ex Consigliere al Comune di Bologna ,
Sergio Lo Giudice – Ex Capogruppo PD al Comune di Bologna,
Maurizio Cecconi – Portavoce Rete Laica.
Coordinamento Assessore Giorgio Tonelli
Il Presidente del Consiglio Comunale
Dott. Massimiliano Rizzi
Comunicato stampa, 13 Giugno 2010
SOSPENSIONE DON AGOSTINI.
CECCONI: “TARDIVA E INSUFFICIENTE.
MANCANO LE SCUSE DI CAFFARRA
E I RISARCIMENTI ALLE VITTIME E LA TRASPARENZA”.
Maurizio Cecconi, portavoce della Rete Laica Bologna,
in merito alla sospensione dallo stato clericale
di don Andrea Agostini e alla nota apparsa su Bologna Sette.