Ai candidati sindaco alle elezioni amministrative di Bologna abbiamo posto tre domande.
Ecco le risposte ricevute da Stefano Aldrovandi, Massimo Bugani, Virginio Merola, Michele Terra.
Un progetto di legge per riformare i consultori. L’ha presentata il gruppo del Pdl in Regione e nelle intenzioni del vice capogruppo vicario Galeazzo Bignami la riforma fermerebbe lo “sterminio” che ha provocato “negli ultimi dieci anni 100 mila bambini”. Il progetto di legge è composto da 39 articoli ma il cuore della riforma pidiellina si rintraccia all’articolo 13 sull’interruzione volontaria di gravidanza. Prima di avviare la pratica per l’ivg, secondo il Pdl, alla donna che accede al consultorio dovrebbe essere spiegato “il riconoscimento primario della vita, della maternità e della tutela del figlio concepito”. Poi, se la donna intende andare avanti, si procederebbe secondo la legge 194. I consiglieri regionali pidiellini sono convinti che il fatto che la donna decida in 24 ore di dire sì all’aborto sia il risultato di una scelta affrettata e superficiale. | Fonte Città del Capo – Radio Metropolitana
La risposta del portavoce della Rete Laica Bologna, Maurizio Cecconi, ai microfoni di Radio Città Fujiko.
LE RISPOSTE DEI CANDIDATI
ALLE PRIMARIE DEL CENTROSINISTRA
Rete Laica Bologna, in quanto composta da associazioni e da comunità di fedeli di diverse confessioni religiose, non esprime il proprio appoggio a questo o quel candidato alle primarie del centrosinistra, così come non esprimerà il proprio appoggio a questo o a quel candidato sindaco o forza politica.
Consideriamo invece nostro compito individuare i temi prioritari per il miglioramento della laicità delle Istituzioni: difesa della scuola pubblica (statale e comunale) e contrarietà ai finanziamenti alle scuole private paritarie, urgente operatività del registro dei testamenti biologici, nuova sala per i funerali civili, rispetto e applicazione della legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza e contrasto all’omofobia.
Su questi argomenti vertono le nostre domande e la nostra valutazione è contenuta nei quesiti stessi. Abbiamo raccolto le risposte dei candidati e le rendiamo pubbliche per farle conoscere agli elettori e alle elettrici.
Non commentiamo le risposte: crediamo nell’intelligenza delle persone e dunque siamo certi che ogni cittadino saprà valutare la pertinenza delle risposte pubblicate e se queste configurano concretamente una posizione utile alla laicità delle Istituzioni.
Ci siamo proposti di offrire agli elettori una “laica informazione” in vista dell’appuntamento del 23 gennaio. Se li avremo aiutati a scegliere, avremo compiuto il nostro dovere.
Ringraziamo di cuore i candidati alle primarie del centrosinistra – Amelia Frascaroli, Virginio Merola, Benedetto Zacchiroli (in rigoroso ordine alfabetico) – per la disponibilità dimostrata.
Bologna,
12 Gennaio 2011.
TRE DOMANDE SULLA LAICITA’
AI CANDIDATI ALLE PRIMARIE
DEL CENTROSINISTRA
E A TUTTI I CANDIDATI SINDACO
Bologna,
21 Dicembre 2010.
Gentile candidato/a,
le chiediamo di rispondere a queste tre domande sulla laicità, affinché la Rete Laica Bologna le possa, una volta raccolte le risposte di tutti i candidati, rendere pubbliche.
La scuola della Repubblica
1. Ogni anno più di 200 bambini chiedono l’iscrizione alle scuole d’infanzia comunali, ma finiscono in lista d’attesa e sono infine dirottati sulle scuole private paritarie. La Costituzione, all’articolo 33, stabilisce inequivocabilmente che lo “Stato garantisce le scuole per ogni ordine e grado”. Siamo dunque di fronte alla grave lesione di un diritto costituzionale, a cui s’aggiunge l’esborso economico obbligatorio per le 200 famiglie, per pagare le suddette scuole private. Inoltre, trattandosi in larga maggioranza di scuole cattoliche, i bambini e le loro famiglie si trovano costretti a subire scelte educative confessionali, in contrasto col significato attribuito dalla Costituzione alla scuola di tutti. Se sarà sindaco, non ritiene più utile impiegare il milione e 55.000 euro, che il Comune di Bologna destina annualmente come finanziamento alle scuole private paritarie, per coprire i 200 posti mancanti nella scuola paritaria comunale e per migliorare la qualità della stessa?
Morire con dignità
2. Il 25 gennaio 2010 il Consiglio comunale ha approvato la delibera istitutiva il registro delle Dichiarazioni Anticipate di Trattamento, altrimenti dette testamenti biologici. Per renderlo operativo manca solo il regolamento attuativo. Se sarà sindaco, entro quanto tempo promette di attivarlo? Sempre in tema di fine-vita, Le chiediamo: in città esiste una sola laica “sala del commiato”, presso il cimitero della Certosa; se sarà sindaco, s’impegna a dotare Bologna di più spazi per celebrare i funerali civili?
Procreazione e sessualità: libere e liberi di scegliere
3. Di frequente ricorre il tema dell’apertura dei consultori, presso cui si rivolgono le donne in gravidanza, alle associazioni di volontariato, tra cui tante cattoliche, programmaticamente contrarie all’aborto. Sarebbe questa, a nostro giudizio, una perdita di laicità delle Istituzioni. D’altra parte, le donne che desiderano portare avanti una gravidanza sono costrette a misurarsi con una carenza di servizi e di aiuti pubblici. Se sarà sindaco, aprirà i consultori previsti dalla legge 194 alle associazioni di volontariato? Quali iniziative intraprenderà il Comune per favorire un’autentica possibilità di scelta? Sempre in tema di diritti, Le chiediamo: se sarà sindaco, avvierà una campagna informativa contro l’omofobia, la lesbofobia e la transfobia, come, per esempio, quella promossa dal primo cittadino di Berlino, Klaus Wowereit?
Segnaliamo la recensione del libro “RU486. Non tutte le streghe sono state bruciate” di Carlo Flamigni e di Corrado Melega, presentato dalla Rete Laica Bologna.
Grazie a Radio Radicale, potete ascoltare l’audio dell’incontro sulla pillola abortiva RU486. Sono intervenuti Flamigni, Melega, Mimuz, Mischiatti, Tomassone, Betty, Zanotti, Attianese, Tartarini.
Qui invece ci sono alcune foto della conferenza/dibattito organizzata dalla Rete Laica Bologna, in collaborazione con Orlando – Associazione di donne.
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Giovedì 10 Giugno la Rete Laica Bologna ha tenuto una conferenza stampa in cui è stato analizzato l’uso della pillola RU486 in Emilia-Romagna e presentata l’iniziativa RU486. Libere di scegliere. Sono intervenuti Katia Zanotti per la Rete Laica, Corrado Melega, medico ginecologo e presidente della Commissione regionale nascite e Paola Zappaterra, dell’Associazione di donne Orlando. Ecco la rassegna stampa di Venerdì 11 Giugno 2010.
Web
Audio
Katia Zanotti, che per la Rete Laica Bologna introdurrà il dibattito “Pillola RU486. Libere di scegliere”, è stata intervistata da Radio Bruno. Ecco l’audio.
RETE LAICA BOLOGNA
Libere e liberi di scegliere
In collaborazione con Orlando
Associazione di donne
Dunque non c’è nessun motivo per ritenere che si tratti di un farmaco particolarmente pericoloso; va preso, come altri farmaci, sotto controllo medico.
Eppure in Italia il suo impiego viene ostacolato da 20 anni. Finalmente approvato, soltanto nel marzo 2010, è stato accompagnato da un polverone allarmista e pretestuoso e da prescrizioni ostruzionistiche come l’obbligo di tre giorni di ricovero ospedaliero. Così come per il testamento biologico, i nostri corpi diventano campo di battaglia per una politica e per una religione che hanno più a cuore l’affermazione dei propri principi e del proprio potere che la concretezza delle nostre vite, negandoci ancora una volta il diritto di scegliere.
Per discutere di questi temi
LA PILLOLA RU486
Libere di scegliere
Conferenza dibattito con
Carlo Flamigni e Corrado Melega,
medici ginecologi, autori dei libri
“RU486. Non tutte le streghe sono state bruciate” e
“La pillola del giorno dopo. Una guida per tutti”
L’asino d’oro Editore.
Monica Mischiatti
Associazione Luca Coscioni.
Erika Tomassone
Commissione bioetica della Chiesa Valdese
Unione delle Chiese Valdesi e Metodiste.
Betty
SexyShock.
Introduce il dibattito
Katia Zanotti
Rete Laica Bologna.
[Invita i tuoi amici e amiche
grazie all’evento su Facebook]
LA NOSTRA LOTTA ALL’ABORTO CLANDESTINO
La Repubblica, sabato 27 Marzo 2010
Carlo Flamigni e Corrado Melega
Siamo entrambi ginecologi, siamo abbastanza vecchi da ricordare i tempi in cui un grande numero di donne venivano ricoverate nel nostro ospedale per riparare i danni provocati dagli aborti clandestini. Abbiamo dedicato una parte della nostra vita a cercare di fare approvare una legge che potesse evitare questa tragedia. La legge è stata varata, una legge saggia e ben fatta: forse proprio per questo oggetto di attacchi ingiusti, reiterati e violenti, che hanno trovato appoggio da parte di quei gruppi. In questi ultimi giorni l’aggressione alla legge 194 è diventata parte della campagna elettorale, cosa straordinaria se si pensa che in questo momento tutto il mondo vedrebbe con favore un impegno del Magistero cattolico rivolto a purificare un ambiente inquinato dai peggiori orchi che sia possibile immaginare. I veri abortisti siamo noi, o piuttosto coloro che ostacolano la diffusione di una cultura contraccettiva, inducono un patologico aumento dell’obiezione di coscienza e ridanno così vigore all’abortività clandestina e, per chi ha denaro, ai viaggi della disperazione negli ospitali e costosissimi paesi vicini?